Oggi (26 aprile) la sveglia suona relativamente presto.
Sono le 07.00. Mi faccio una doccia, preparo il bagaglio e, con tranquillità, seduto comodamente all’aperto, gusto la colazione.
Anche Stefano è già in piedi perché oggi è prevista la grande sfilata alla scoperta della “capitale di Sicilia”, con partenza alle ore 09.00.
Fisso accuratamente il bagaglio al portapacchi e lo zainetto al solito posto, ovvero al gancio sotto la sella (infatti, dopo aver partecipato alla lunga sfilata e al pranzo ufficiale, la nostra avventura siciliana avrà termine con l’imbarco sul traghetto che, questa volta, ci condurrà a Napoli... dunque, bagaglio al seguito!).
Arrivo puntuale all’appuntamento al Vespa Village.
La partenza subisce un po’ di ritardo… è comprensibile.
Finalmente, alle 10.30 circa, il fiume di vespa si muove in direzione di Palermo. In sella alle nostre compagne di viaggio, percorrendo i 72 chilometri della panoramica SS113, che da un lato costeggia il mare e dall’altro le suggestive coltivazioni di agrumi ed olivi, vediamo avvicinarsi le figure dei promontori di Monte San Calogero prima, di Monte Catalfamo e Capo Zafferano poi, e per concludere, l’imponente figura di Monte Pellegrino (“il più bel promontorio del mondo”, secondo lo scrittore tedesco Jhoan Wolfgang Goethe).
Il lento avvicinamento a Palermo ci fa attraversare, paralizzandoli, i centri abitati di Termini Imerese, Trabia, San Nicola l’Arena, Bagheria (la città delle ville barocche e del pittore Renato Guttuso), Ficarazzi e le vicine borgate marinare.
Giungiamo a Palermo con più di due ore di ritardo sulla tabella di marcia, tanto da far saltare la sfilata lungo il centro storico. Giusto il tempo di compattare il gruppo e ci dirigiamo presso la “Fiera del Mediterraneo”, sede del pranzo sociale.
Siamo accolti da un piccolo complesso dal look tipo Huckleberry Fin al motivetto di “Vespa 50” dei Lunapop. E’ festa e l’atmosfera è divertente.
Nella grande sala , mi accomodo al tavolo 117 (posto già fissato) insieme ai componenti del Vespa Club Napoli e a qualche altro “singolo” vespista.
Come da menu, il pranzo ufficiale di fine evento (catering curato da una rinomata ditta palermitana) , prevede:
Antipasto rustico siciliano – Sicilian rustical appetizers:
Caponata di melanzane (eggplants with tomato sauce – olives – celery and capers) – Zucca rossa in agrodolce (Yellow pumpkin with bittersweet sauce) – Frittella paesana (Rustical omelet) – Sardine beccafico (Aromatic breaded and rolled sardines on oven);
Primi piatti – First course: Maccheroni al Buso (bucatini in foglia di melanzana con pomodoro e ricotta di pecora – maccheroni rolled in an eggplant slice with tomato and ricotta) – Risotto carnaroli con primizie di verdurine primaverili al profumo di finocchietto selvatico (rice with fresh vegetables and wild fennel);
Secondi piatti – Second course:
Nodino di Salsiccia (sausage) – Involtino alla brace (grilled rolled veal) – Lombo di maialino dei Nebrodi al forno con salsa al Marsala e mandorle tostate (loin ok small pork on oven with Marsala wine sauce and toasted almonds) – Patatine novelle al timo (aromatic potatoes);
Dessert:
Cannolo Siciliano (rolled fried paste filled with ricotta cream);
Caffè – Coffee.
… Il tutto molto gradevole e “innaffiato abbondantemente” da dell’ottimo vino made in Sicily.
Alla fine del pranzo (ore 17.00 circa), avendo avuto dei trascorsi lavorativi a Palermo, mi offro volontario come guida turistica per un breve (alle 20.00 parte il traghetto) tour vespistico della città. E così conduco il “solito gruppo” attraverso lo scenografico Viale della Libertà fino a Piazza Politeama, “cuore” pulsante della città con l’omonimo teatro dove è stata allestita la mostra del Museo Piaggio. Una brevissima sosta per scattare una foto ricordo (sarà l’ultima, poiché la batteria della mia Canon si esaurisce) e per ammirare, tra le altre, la Vespa di Giorgio Bettinelli. Transitiamo, quindi, per il teatro Massimo (splendido esempio di stile Liberty e terzo teatro più grande al mondo) e percorriamo la settecentesca via Maqueda fino ai “Quattro Canti” (centro della città antica) per arrivare quindi a Piazza Pretoria (… detta Delle Vergogne) con il palazzo del Municipio e la fontana Pretoria. Concludiamo il breve tour con un passaggio davanti a Palazzo dei Normanni (sede del parlamento siciliano) e alla Cattedrale. Infine, prima di salutare il resto della comitiva che farà rientro a Cefalù (Maurizio, Carlotta, Stefano, Francesco “Serpico” e Marco) decidiamo di fare una piccola pausa caffè in Piazza Marina dove ammiriamo lo stupendo giardino Garibaldi, contraddistinto dalla presenza di grandi ficus.
Sinceramente, ripercorrere le strade di Palermo con la mia Gittì è stato molto emozionante e, soprattutto, mi ha dato la possibilità di apprezzare, ancora una volta, tutto il fascino di questa bellissima città, ricca di storia, di mistero e di fascino alla quale non si riesce a resistere.
Siamo ai saluti.
Io, Paco, Enrico, Roberto e Alfredo, ci dirigiamo al vicino porto ove aspettiamo ancora una buona mezz’ora prima di poterci imbarcare. Questa volta niente cambio di nave e la differenza si vede. Tuttavia, non c’è molta gente. Decidiamo, comunque, come nel viaggio di andata, di prendere una cabina da 4. Questa volta sarà Paco ad immolarsi e privarsi della comodità di un materasso per poter meglio “apprezzare” il pavimento della cabina.
Sono le 20.00. La nave lascia puntuale il porto di Palermo e si dirige verso quello di Napoli.
L’idea del rientro ci rende nostalgici. Colonizziamo un divanetto e ci diamo giù (ma con moderazione) con la birra. Poi, per cena, un gelato. La serata si conclude con una sfida al karaoke al ritmo di “Gelato al cioccolato”, “Felicità” e tante altre canzoni d’antan.
Manca poco alla mezzanotte e non c’è più nessuno in giro.
L’arrivo a Napoli è previsto per le 06.30 e, così, decidiamo anche noi di andare a riposare.
Domani ci aspetta il rientro da Napoli a Roma… naturalmente in Vespa!
Buonanotte!!