E’ domenica (14 settembre 2008).
Non ho impegni di lavoro e decido di regalarmi una visita all’EUR (uno dei quartieri di Roma che ha sempre stuzzicato il mio interesse), macinando ancora qualche chilometro in Vespa.
Il tempo non è convenientemente bello… ma non piove. Anzi, il sole sembra avere la meglio sulle nuvole oscure ed io tifo per lui. E così, dopo aver assicurato la custodia della mia macchina fotografica al gancio posto sotto la sella, avvio la mia Gittì.
Non ho impegni di lavoro e decido di regalarmi una visita all’EUR (uno dei quartieri di Roma che ha sempre stuzzicato il mio interesse), macinando ancora qualche chilometro in Vespa.
Il tempo non è convenientemente bello… ma non piove. Anzi, il sole sembra avere la meglio sulle nuvole oscure ed io tifo per lui. E così, dopo aver assicurato la custodia della mia macchina fotografica al gancio posto sotto la sella, avvio la mia Gittì.
Il quartiere, completato solo dopo la fine della guerra, conserva alcuni degli edifici più significativi di quell’idea di città che l’architettura italiana, alle soglie degli anni Quaranta, andava definendo. Edifici che rispettano la concezione tipicamente romana dell’architettura attraverso la loro imponenza; le loro forme auliche che esprimono e tramandano la grandezza e la forza di un popolo, consapevole erede del suo passato.
Ciò che caratterizza l’impianto urbanistico di grande respiro, organizzato secondo ipotesi monumentali, sono le ampie strade che mettono in risalto i singoli edifici, ben distaccati tra loro e disposti e organizzati con regolarità e ritmo, così da metterne in risalto le diverse architetture.
L’ispirazione ai modelli classici è evidente nello schema planimetrico impostato su di un sistema di assi principali, ortogonali tra loro, come quello dell’Acropoli di Selinunte, che ripropone lo schema urbanistico prescelto dai Romani: l’ampio viale centrale in direzione nord-sud (cardo), attuale via Cristoforo Colombo, è tagliato trasversalmente da strade secondarie (decumani) e suddivide l’area in isolati quadrangolari.
L’edificio che assume il ruolo di icona architettonica del Novecento e di perno figurativo e territoriale dell’intera area è il Palazzo della Civiltà Italiana, meglio conosciuto come Palazzo della Civiltà del Lavoro o Colosseo quadrato.
Costruito tra il 1938 e il 1943, è alto circa 50 metri, con forma simile ad un cubo, e presenta sulle quattro facciate identiche nove archi per ciascuno dei sei piani.
Sull’attico di tutti e quattro i fronti si legge la seguente iscrizione: UN POPOLO DI POETI DI ARTISTI DI EROI / DI SANTI DI PENSATORI DI SCIENZIATI / DI NAVIGATORI DI TRASMIGRATORI.
Raggiungo la grande piazza centrale G. Marconi, un tempo Piazza Imperiale, che richiama, per le dimensioni e la compostezza, i grandi spazi delle Agorà dei centri ellenistici.
Al centro della piazza è collocato una stele, alta circa 45 metri, opera di Arturo Dazzi che rappresenta le Danze, Guglielmo Marconi, la Caccia, le Voci della radio, il Sabato Santo e i Canti d’amore.
Il prospetto esterno del palazzo, rivolto verso il viale della Civiltà Romana, è decorato con il mosaico raffigurante Le Corporazioni realizzato da Enrico Prampolini. Di fronte, invece, è collocato il mosaico che rappresenta Arti, Mestieri e Professioni compiuto da Fortunato Depero per la parete del Museo delle Scienze. I due mosaici, posti sulla testata esterna degli edifici, oltre i portici, fungevano da raccordo decorativo tra la “città italiana dell’economia corporativa” e la “città dell’arte”, simbolicamente rappresentate nei due palazzi.
Nobilitata alla dignità di basilica nel 1965, la chiesa fu realizzata dall’architetto Arnaldo Foschini. Una lunga scalinata consente di raggiungere l’edificio che sorge al centro di una vasta piazza fiancheggiata da due padiglioni porticati con archi a sesto acuto.
In cima alla scalinata sono collocate due grandi statue raffiguranti i santi Pietro e Paolo.
Così concludo la mia visita e, contento per le piacevoli scoperte artistiche ed architettoniche, faccio ritorno a casa… asciutto!!
Tutte le foto qui.
Salutotutti!
Nessun commento:
Posta un commento