27 febbraio 2009

Gli "Antagonisti"...

Gli “Antagonisti” non sono i protagonisti di un cartone animato di Hanna & Barbera, ambientato nell'età della pietra dove Scooter a propulsione "pedestre", e dai nomi più improbabili, sfrecciano in città sempre più affollate di mezzi con ruote quadrate, enormi come sauri.
Nell’immediato dopoguerra, di fronte a una moda esplosa rapidissima, la scelta dello scooter divenne imperativa per molte aziende che, in Italia e all’estero, seguirono l’esempio della Piaggio e dell’Innocenti, senza, tuttavia, riuscire a fare meglio dei predetti costruttori.
Infatti, nonostante alcuni progetti apprezzabili (spesso artigianali), Vespa e Lambretta continuarono a dominare la scena scooteristica internazionale.


Ducati Cruiser


Tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta, la domanda dei piccoli veicoli a due ruote si fece così massiccia da non poter essere soddisfatta dalle due aziende leader italiane che, per tale motivo, dovettero stringere accordi di licenza con aziende estere per la costruzione degli scooter in loco.
Il boom delle vendite rivelò un mercato apparentemente inesauribile. Di conseguenza nacquero come funghi i concorrenti. Mentre alcuni si misero a copiare palesemente i modelli delle aziende leader, altri scelsero la strada della novità, proponendo, a volte, soluzioni spinte che, almeno nell’intento, avrebbero dovuto essere migliorative.
I primi emuli di “Vespa” e “Lambretta” nacquero in Italia alla fine degli anni Quaranta. Tra questi il Nibbio, costruito nel 1947 da Gianca.

Orix 150

La Moto Guzzi, la più importante azienda italiana in campo motociclistico, solo alla fine del 1950 si decise a presentare un proprio scooter: il Galletto (che nonostante il prezzo elevato per l’epoca, incontrò un notevole successo).
Un’altra azienda che si convertì alla produzione di uno scooter fu la fonderia di precisione Rumi che esordì nel 1951 con lo Scoiattolo, al quale seguì nel 1954 il Formichino. Quest’ultimo scooter, grazie all’estrema rigidità del telaio, aveva una tenuta di strada degna di una motocicletta.
Nel 1952 esordì nel settore anche la Ducati con lo scooter più ambizioso che sia mai stato costruito in Italia, il Cruiser, equipaggiato di un motore di 175 cm3 a quattro tempi ed un prezzo mozzafiato di 296.000 lire (il costo di due Vespa).
Tra i piccoli costruttori, un posto a parte spetta alla Prima di Asti, che nel 1953 realizzò l’ “Orix”, un originale scooter dalla linea avveniristica che venne costruito soltanto in 50 esemplari, alcuni dei quali non vennero venduti.
Tante altre ancora furono le aziende italiane a dividersi il ricco mercato degli scooter, quali, per citarne alcune: Alpino, Motobi Perrera, S.A.I. Ambrosini, Doniselli, Casalini, Cimatti, Mbm, Idroflex, Laverda, Gilera.
All’estero, i costruttori che non avevano raggiunto accordi con le case italiane, si erano presentati sul mercato con modelli propri, come, ad esempio, il Maicomobil in Germania; il francese Terrot “VS2” ; il cecoslovacco Cezeta “175” e l’inglese Piatti “125” (progettato in Italia dall’Ing. Piatti e costruito su licenza in Inghilterra e in Belgio).

S.A.I. Ambrosini


Piatti 125

Negli Stati Uniti gli scooter non ebbero un successo paragonabile a quello ottenuto in Europa. Oltreoceano, infatti, l’automobile era già molto diffusa e questo veicolo rappresentava un mezzo per il tempo libero e non un’alternativa per gli spostamenti. Tra gli scooter americani, i più diffusi furono il Salsbury (del 1947) e il Cushman (nato in tempo di guerra).
Anche la Harley Davidson mise in produzione (nel 1960) oltre ad alcune motoleggere, anche uno scooter, il Tropper, con un telaio in tubi rivestito da una carrozzeria in plastica che non raggiunse mai valori apprezzabili tanto da farne sospendere la produzione già nel 1965.

Salsbury

Tuttavia, come già detto, nonostante i numerosi concorrenti e le varie elaborazioni tecniche, Piaggio e Innocenti, non avranno mai veri concorrenti sul mercato ed il loro successo sarà praticamente universale, imponendosi in tutto il mondo come ambasciatori del life-style del nostro Bel Paese.

Salutotutti!


17 febbraio 2009

Perchè Sanremo è Sanremo...

Questa sera, tra gossip sugli ospiti e colpi di scena sulle partecipazioni, avrà inizio la 59^ edizione del festival di Sanremo.
La kermesse italiana più discussa di sempre, che fa parte proprio per questo motivo del patrimonio nazionale popolare, sembra che quest'anno riserverà grandi soprese. Sarà infatti Mina - la tigre di Cremona - (dopo 35 anni di assenza da uno show televisivo) ad aprire in grande stile il sipario del teatro Ariston.
Speriamo che questo sia il festival del rilancio e, soprattutto, della buona musica italiana.
Che vinca il migliore!!
Perchè Sanremo è Sanremo...



Salutotutti!