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24 febbraio 2011

Carlo e la sua Moto Guzzi Galletto

Chi segue il mio blog ricorderà sicuramente il post in cui ho parlato del mio amico Carlo. Era il mese di giugno del 2009.
Recentemente ho ricevuto una sua nuova mail con la quale mi comunica il suo ultimo acquisto... una Moto Guzzi Galletto. Un modello ad avviamento elettrico del 1966, uno degli ultimi esemplari prodotti.
Un crocevia tra lo scooter e la moto, con una struttura portante solida, ruote grandi ed un generoso monocilindrico 192, quattro tempi, dalle buone prestazioni.
Il Galletto, acquistato ad un prezzo molto, molto basso (Carlo ha un particolare fiuto per gli affari) giaceva in una rimessa di una casa del valdostano... ferma da più di vent'anni ma in condizioni più che buone: sana ma sporca e con qualche tratto di ruggine superficiale sul telaio.
Per il momento, l'idea di Carlo è quella di un restauro conservativo con una lucidata alla carrozzeria e la pulizia del motore.


Speriamo di vederla presto in marcia.
Alla prossima!!

01 settembre 2009

... giorni felici!!

Capita che, a volte, diventiamo nostalgici.
Capita!
E’ successo anche a me… quest’estate…davanti alla tivvù… con “Starsky & Hutch” e “Mork & Mindy”.
Qualcuno ha deciso di utilizzare l’arma della nostalgia per conquistare i telespettatori Italiani con le serie televisive classiche degli U.S.A. anni ‘70,’80 e’90.
E’ accaduto durante il mese delle vacanze per eccellenza: agosto.
Capita, a volte, di riuscire nell’intento… E’ successo, almeno con me è successo!!
Ricordo, allora, i primi anni ’80.
La mia famiglia si era trasferita da poco nel nuovo appartamento sito al primo piano (di due) di una delle quattro scale delle “palazzine gialle” – così ribattezzate per via del loro colore – costruite all’ingresso del paese sulla strada per Taranto, a pochi chilometri dal capoluogo e dal suo grigio agglomerato industriale, l’ex “Italsider”. Mio padre, come molti altri papà della provincia, lavorava lì. Gli appartamenti erano stati costruiti per ospitare i suoi dipendenti. Tante giovani famiglie con prole al seguito. Uno, due, tre figli per famiglia. A volte anche quattro, come nel nostro caso… Qualche altra famiglia, invece, con prole da guinnes.
Ricordo che avevo tanti amici con cui giocare.
Ricordo:
- la confusione nel cortile finché arrivava la “controra” e allora tutti in religioso silenzio;
- le interminabili partite di calcio intervallate soltanto dalla pausa pranzo, altrimenti botte;
- le figurine “Panini” dei calciatori, vinte e perdute giocando sui gradini del portone di casa;
- il gioco del nascondino e quello delle biglie;
- i tornei di Wrestling imitando le imprese di Tigerman (l’Uomo Tigre) con tanto di maschere fatte in casa per personaggi inventati e dai nomi più esotici… Le botte, però, quelle erano autentiche. Un giorno le prendevi, il giorno dopo anche. Magari, qualche volta, capitava anche di darle. Ti arrendi?? Si, mi arrendo… e finiva là;
- i chilometri percorsi sulla bici ma, categoricamente, su una ruota intorno alla palazzina fino a farmi venire il mal di testa... Ricordo la mia bici, una Graziella rossa truccatissima, con il cartone tra i raggi delle ruote per simulare il rumore del motore e la sella lunga tipo chopper.
Ricordo, ancora, i cartoni giapponesi ed in particolare Goldrake, Jeeg Robot d’acciaio, Mazinga Z e il Grande Mazinga. Ma anche Gundam, Danguard, Capitan Harlock… Ed ancora Supergulp e le avventure di Nick Carter. E poi Remì e Candy Candy … giusto per versare qualche lacrima.
Ricordo che ogni sera io e mio fratello più piccolo dovevamo lottare con i due più grandi perché sull’unica tivvù di famiglia, quasi in contemporanea, programmavano Goldrake ed Happy Days. Loro, i più grandi, pretendevano di vedere Happy Days e noi Goldrake. Nulla, però, potevano fare i “nostri magli perforanti o l’alabarda spaziale” contro le performance del grande Fonzarelli, detto “Fonzie” ma, soprattutto, contro l’autorità imposta dai due big di casa.
Ricordo bene Fonzie il meccanico. Il latin lover di grande successo, mai spettinato, con il giubbotto di pelle e i bluejeans … a cavallo di una moto.
Una moto?!?
Da qualche parte ho letto che durante le varie stagioni della fortunatissima sit-com televisiva statunitense, Fonzie “cavalcò” diverse motociclette. Scrivo “cavalcò” e non “guidò” perchè in realtà, il più delle volte, durante le riprese del telefilm, quelle motociclette erano appoggiate su un carrello mobile che veniva trainato.
Cito solo alcune delle custom viste in Happy Days e cavalcate da Fonzie: Triumph 500 cc Twin, Triumph Trophy 650; Harley Davidson Panhead, Harley Davidson Knucklehead e Harley Davidson Sportster.

Qui sotto, qualche anno più tardi, Fonzie a cavallo di una bella Vespa a Piazza di Spagna. Questa volta senza appoggio!!

“Le ragazze si cambiano, gli amici no”.
Parola di Fonzie.

Salutotutti!!

19 settembre 2008

MillenniuM - XVI^ edizione

Domani e domenica 21 settembre 2008 ritorna con centinaia di espositori provenienti da tutta italia, all’interno del Palasport-Palalottomatica di Roma - Eur, la XVI^ Edizione di MillenniuM, il più grande appuntamento del collezionismo amatoriale di auto-moto-ricambi d’epoca del Centro-sud.
Quest'anno, due ampie aree, una coperta, l’altra all’esterno, saranno dedicate al settore dell’antiquariato.
Dopo il grande successo ottenuto negli anni passati all'ippodromo delle Capannelle, l'evento si ripresenta anche quest’anno nella prestigiosa sede del Palasport-Palalottomatica per la gioia degli appassionati, dei collezionisti, ma anche di semplici curiosi.
Inoltre MillenniuM dà la possibilità a tutti gli appassionati di esporre il proprio veicolo d’epoca (per auto-moto d’epoca s’intende un veicolo che abbia almeno compiuto 20 anni o che sia una instant classic) all’interno della mostra negli spazi aperti, presentandosi già da venerdì 19 settembre.
Non c’è bisogno di prenotazione ma è sufficiente presentarsi il venerdì 19 settembre dalle ore 12,00 alle ore 19,00 o direttamente il sabato dalle ore 8,00. Per gli standisti di antiquariato, ricambi e accessori d'epoca è indispensabile la prenotazione.
Salutotutti!

24 giugno 2008

... col cuore in moto...

Agli appassionati delle dueruote consiglio il libro “col cuore in moto” di Roberto Nobile …noto attore di teatro e di cinema. Negli ultimi anni la sua visibilità e cresciuta grazie all’interpretazione del sovrintendente capo Parmesan nella popolare fiction “Distretto di Polizia”.
Il libro (dal quale sono tratti il racconto e l’appendice che seguono), edito da Coniglio Editore, con ironia e poesia, attraverso il grande desiderio verso la motocicletta, fotografa la Sicilia degli anni Sessanta, emoziona e diverte e lo fa “con una marcia in più”.

Buona lettura!!

VESPA E LAMBRETTA

Un giorno qualcuno dovrà parlare della guerra che ha diviso in due l’Italia degli anni Sessanta, la guerra fra Vespisti e Lambrettisti.
In primavera scendevamo al mare, tre Lambrette e la Vespa del rinnegato Fidone che accettavamo in compagnia perché ci faceva copiare il latino.
Gli ultimi dieci chilometri da “Malavita” a Santa Croce erano in discesa.
Si spegneva il motore, e cominciava la gara a folle, tutti ingobbiti, passeggeri compresi, tutti piegati per “l’aerodinamica”.
E la corsa era all’ultimo sangue con urla, contumelie, calci del passeggero al pilota avversario e scorrettezze varie.
Gianni Fidone era fuori causa, essendo la Vespa più leggera e quindi svantaggiata in discesa.
Pippo Distefano, pur essendo proprietario aveva il driver, Aldo Cappello, freddo e calcolatore, com’è necessario nelle gare a folle. Era lui il mio più pericoloso concorrente.
Invece Fabio Arrabito aveva un suo rifiuto filosofico della competizione (lui e il compagno fumavano e chiacchieravano “sotto carenatura”) ma faceva numero. Fu proprio lui, però, che un giorno ci fregò tutti.
All’ingresso del paese, l’incrocio per la trafficata provinciale per Comiso e il relativo segnale di Stop designavano l’arrivo della gara e quindi il vincitore.
Nel “rush” finale io e Aldo Cappello, affiancati, ritardavamo allo spasimo la staccata, ma lui ci sorpassò a tromba, senza frenare per niente e tagliò per primo la linea dello Stop, infilandosi nell’incrocio a tutta velocità.
Lo guardammo basiti attraversare la strada, per grandissimo culo suo, incolume, ma… ad accoglierlo dall’altra parte c’era l’unico vigile urbano di Santa Croce, che da quelle parti non s’era mai visto (aveva comprato una scaccia di broccoli dal fornaio lì accanto).
E dagli e dagli a convincerlo di non sequestrare la Lambretta, mentre ruminava indifferente a suppliche, racconti di freni rotti, segnali di Stop non visti, padri dalla cinghia facile, disastri familiari ecc…
Intanto, ultimissimo, arrivò Fidone e, vergine di tutto quel casino, guardò il vigile con un bel sorriso…
«Compare Biagio!».
«Giannuzzo, il nipote di Lucia?!».
«Sì, sì…».
«E ancora fa la sarta a Castellino?».
In Sicilia, se non hai parenti, sei un cane randagio, una spina di campo.
E ci salvò Fidone, ci salvò il Vespista, il maledetto!


APPENDICE (faziosa)

Perché la Lambretta e meglio della Vespa:

1. Ha il telaio (come nelle moto), e in curva si sente. L’altra ha la carrozzeria portante (come scatola di sardine), e in curva si sente.
2. Ha il motore centrale (come nelle moto), e in curva si sente. L’altra ha il motore appeso di lato (come nelle moto-seghe), e in curva si sente.
3. Ha la forcella a due bracci (come nelle moto), e in frenata si sente. L’altra ha la forcella a un solo braccio (come nei monopattini), e in frenata si sente.
4. Ha le ruote più grandi, e nelle buche si sente. L’altra ha le ruote più piccole, me nelle buche ci rimane.
5. Purtroppo consuma di più, e nelle tasche si sente.
6. Ma è un mezzo da piloti. L’altra da peracottari.