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24 novembre 2009
Quartiere Coppedè, Roma - Itinerari culturali... in Vespa.

Tuttavia, alcuni luoghi “ricchi di fascino” della Città Eterna sono meno conosciuti e meno frequentati dai turisti che, per svariate motivazioni, preferiscono (ovviamente) dedicare il proprio tempo ai monumenti ed ai musei più conosciuti, simboli della capitale in tutto il mondo, come: la Basilica di San Pietro, i Fori Imperiali, il Colosseo, la Fontana di Trevi, Piazza di Spagna… solo per citarne alcuni.
Uno di questi luoghi meno frequentati dal turismo di massa è sicuramente il Quartierè Coppedè: un progetto artistico-architettonico realizzato nei primi decenni del secolo passato dall’architetto e scultore fiorentino Gino Coppedè, dal quale prende il nome: un’area situata tra piazza Buenos Aires e via Tagliamento.
Così, mosso dalla curiosità e invogliato da un soleggiato sabato mattina senza impegni in agenda, decido di dedicare questa estemporanea vespistica alla visita del quartiere.
Il nucleo principale dell’opera, composto da diciassette villini e ventisei palazzine disposte intorno al nucleo centrale di piazza Mincio, venne ultimato nel 1921. L’architetto fiorentino nella progettazione del “quartiere”, come era nel suo stile, mischiò al repertorio italiano dei secoli passati differenti stili decorativi in voga all’epoca in Europa, come il Liberty e l’Art Déco, dando vita ad un paesaggio unico e suggestivo.


Poco prima dell’arco si trova un’edicola con una statua di Madonna con Bambino, proteso ad accogliere il visitatore, che resta colpito inevitabilmente dalla maestosità dell'architettura d'ingresso e attratto dall'intersecarsi dei volumi scultorei della struttura. Sotto l’arco, oltre a due balconi, si trova un grande lampadario in ferro battuto.








