21 giugno 2009

Summer coming

Benvenuta estate!!
Si tratta del periodo dell'anno in cui il sole, raggiunto il suo punto più alto sull'orizzonte, il 20 giugno, inizia a scendere, fino al 22 settembre, giorno dell'equinozio d'autunno, quando la durata del giorno è uguale a quella della notte.
Devo dire che questa "summer season" non è iniziata proprio nel migliore dei modi, almeno quì nella Capitale.
Nelle ultime ore, acquazzoni e vento forte hanno fatto scendere la temperatura di diversi gradi.
Quanto meno, questa notte, è stato piacevole riposare!
Per quanto mi riguarda, la mia estate inizia oggi pomeriggio su un aereo che mi porterà a Pantelleria, nel cuore del Mediterraneo.
Una settimana di meritato relax: sole, mare, ottima cucina pantesca, qualche buon libro da leggere, molte foto da scattare per il mio reportage e tanto altro da scoprire.

Salutotutti!

17 giugno 2009

"IL SISTEMA A"

Quando ho del tempo libero, tra le altre cose, mi piace molto girare per i mercatini di modernariato e/o antiquariato.
Trovo stimolante curiosare tra le bancarelle, sfogliare vecchi libri, riviste o cartoline d’altri tempi, riconoscere oggetti di design e giocattoli della mia infanzia.
Capita, a volte, anche di fare qualche piccolo acquisto ma mai cose troppo importanti.
Recentemente la mia attenzione è stata attirata dalla copertina di una rivista che in alto, nell’angolo destro, riportava l’immagine di una Vespa faro basso.
La prendo, la sfoglio. E’ una rivista mensile delle piccole invenzioni. Anno VI – Numero 10 – Ottobre 1954, dal costo di 100 Lire e dal nome singolare: Il Sistema A.
La compro per qualche euro.

Si tratta di una rivista dedicata ad ogni genere di invenzione che lascia spazio anche alle collaborazioni esterne, all’Archimede Pitagorico di turno, in cambio di ricchi premi in denaro, o meglio ancora, in Lire.
A pagina 368 (… credo dunque si tratti di fascicoli da raccogliere mensilmente e rilegare come una enciclopedia di quelle che oggi giorno, a centinaia, troviamo in edicola) trovo l’articolo dedicato alla Vespa dal titolo: Poggiapiedi per Vespa.
Si tratta della V gara di collaborazione e a proporlo e tale Sig. R. S. di Treviso.

Il progetto spiega come realizzare, in modo casalingo e abbastanza economico, un poggiapiedi per la Vespa, articolo che, per una lettura più facile, riporto fedelmente.

“Si compone di un solo tratto di tubo per mobili, in ferro, del diametro di 22 cm.. Per la esecuzione delle curve è raccomandabile rivolgersi a un tubista, di quelli che fabbricano seggiole in metallo cromato, presso il quale si troverà certamente ampia scelta di tubi. I punti di appoggio sono tre: due costituiti dai perni di sospensione del motore, e il terzo costituito dai fori previsti sul portapacchi posteriore per l’applicazione della ruota di scorta.
Per fissare il tubo alle due estremità del perno di sospensione del motore, ci si servirà di due staffe di ferro, saldato al cannello, nella cui estremità inferiore siano stati praticati due fori aperti. Per avere una certa solidità del complesso sarà bene usare ferro da quattro millimetri.
Per quanto riguarda invece il terzo punto, si salderà alla parte terminale del tubo una striscia di ferro, da tre millimetri, in cui siano stati praticati due fori in corrispondenza di quelli filettati sul portabagagli. Sarà così possibile fissarlo sia in presenza che in assenza di supporto per ruota di scorta.
Le particolarità della piegatura del tubo si possono ricavare dalle fotografie. Bisogna fare attenzione a lasciare spazio sufficiente per poter aprire liberamente lo sportellino laterale sinistro, nonché quello del carburatore, per cui prima di saldare definitivamente i vari pezzi del poggiapiedi sarà bene accertarsi della loro perfetta disposizione.
La parte inferiore destra, in corrispondenza del lato del motore, può venir chiusa al cannello, oppure ricoperta con una guarnizione di gomma onde evitare di urtarvi contro con la gamba. Il resto del tubo una volta cromato, sarà opportuno venga protetto con un avvolgimento di nastro da manubri dove si appoggiano i piedi.
Per il montaggio è sufficiente allentare i due bulloni di sospensione, inserire le staffe e serrare bene. Attenzione alle rondelle. Al portapacchi si fisserà mediante due bulloni adatti alla filettatura già presente.
La praticità di questa soluzione apparirà specialmente qualora il passeggero posteriore sieda di traverso, come fanno le donne. Infatti il laterale del poggiapiedi, oltre ad assicurare una posizione stabile, permette di trasferire parte del peso trasportato sul lato sinistro, contribuendo ad equilibrare la Vespa, che come è noto è più pesante dal lato destro, causa la presenza del gruppo motore laterale. Per l’esecuzione del tutto, è sufficiente un pomeriggio, e il costo resta mantenuto in limiti ragionevolissimi.”

Semplice, vero?
Salutotutti!!



16 giugno 2009

... un commento che non ti aspetti

No, non sto parlando di ingiuste critiche o insulti gratuiti lasciati da un ospite di passaggio catapultato per errore sul mio blog.
Si tratta, invece, di poche righe di apprezzamento a firma di tale Carlo.
Ci penso qualche secondo e sono certo di aver capito di quale Carlo si tratta. Fosse solo per i pochi "indizi" lasciati nel testo... Sì, è proprio lui, non ho più alcun dubbio.
Sono passati molti anni dal nostro ultimo contatto.
Carlo vive e lavora in Svizzera.
Apro la mail e trovo, puntuale, altre sue notizie.
Sono proprio contento di leggere che sta bene e che, per il futuro, ha tanti desideri e progetti da realizzare insieme alla sua compagna.
Continuo a leggere... sono emozionato per aver ricevuto notizie da un amico con il quale ho condiviso molti momenti piacevoli della mia adolescenza.
Una di quelle amicizie che considero vere, nonostante i lunghi silenzi.
L'amicizia, almeno per me, non soffre per la distanza materiale che la separa dall'altra persona ne, tanto meno, teme il trascorrere silenzioso degli anni.
E poi... come si dice: nessuna nuova, buone nuove.
Carlo mi scrive ancora che possiede una VESPA GS 150 del 1959... resto senza parole e, con un pizzico di benevola invidia, trascorro molti piacevoli secondi ad ammirarne la foto allegata alla mail.

La VESPA, conservata, comprata ad un prezzo onesto da un venditore di ricambi vespa in una piccola cittadina svizzera, giaceva in un capannone ferma da 20 - 30 anni. Carlo mi racconta ancora che la VESPA non ha avuto bisogno di alcun intervento massivo ma solo di una buona pulizia, di una messa a punto al motore e della sostituzione dei freni e dei cavi...
Ci può stare, dico io!!

Continuo a leggere che suo padre, nel lontano 1959, aveva comprato una VESPA proprio di quel modello e che il ricordo di tanti racconti legati ad essa, testimoniati da diverse foto ormai ingiallite, lo aveva convinto, in pochi secondi, ad acquistarla.

Un caro saluto amico mio e a presto.

Salutotutti!!