17 giugno 2009

"IL SISTEMA A"

Quando ho del tempo libero, tra le altre cose, mi piace molto girare per i mercatini di modernariato e/o antiquariato.
Trovo stimolante curiosare tra le bancarelle, sfogliare vecchi libri, riviste o cartoline d’altri tempi, riconoscere oggetti di design e giocattoli della mia infanzia.
Capita, a volte, anche di fare qualche piccolo acquisto ma mai cose troppo importanti.
Recentemente la mia attenzione è stata attirata dalla copertina di una rivista che in alto, nell’angolo destro, riportava l’immagine di una Vespa faro basso.
La prendo, la sfoglio. E’ una rivista mensile delle piccole invenzioni. Anno VI – Numero 10 – Ottobre 1954, dal costo di 100 Lire e dal nome singolare: Il Sistema A.
La compro per qualche euro.

Si tratta di una rivista dedicata ad ogni genere di invenzione che lascia spazio anche alle collaborazioni esterne, all’Archimede Pitagorico di turno, in cambio di ricchi premi in denaro, o meglio ancora, in Lire.
A pagina 368 (… credo dunque si tratti di fascicoli da raccogliere mensilmente e rilegare come una enciclopedia di quelle che oggi giorno, a centinaia, troviamo in edicola) trovo l’articolo dedicato alla Vespa dal titolo: Poggiapiedi per Vespa.
Si tratta della V gara di collaborazione e a proporlo e tale Sig. R. S. di Treviso.

Il progetto spiega come realizzare, in modo casalingo e abbastanza economico, un poggiapiedi per la Vespa, articolo che, per una lettura più facile, riporto fedelmente.

“Si compone di un solo tratto di tubo per mobili, in ferro, del diametro di 22 cm.. Per la esecuzione delle curve è raccomandabile rivolgersi a un tubista, di quelli che fabbricano seggiole in metallo cromato, presso il quale si troverà certamente ampia scelta di tubi. I punti di appoggio sono tre: due costituiti dai perni di sospensione del motore, e il terzo costituito dai fori previsti sul portapacchi posteriore per l’applicazione della ruota di scorta.
Per fissare il tubo alle due estremità del perno di sospensione del motore, ci si servirà di due staffe di ferro, saldato al cannello, nella cui estremità inferiore siano stati praticati due fori aperti. Per avere una certa solidità del complesso sarà bene usare ferro da quattro millimetri.
Per quanto riguarda invece il terzo punto, si salderà alla parte terminale del tubo una striscia di ferro, da tre millimetri, in cui siano stati praticati due fori in corrispondenza di quelli filettati sul portabagagli. Sarà così possibile fissarlo sia in presenza che in assenza di supporto per ruota di scorta.
Le particolarità della piegatura del tubo si possono ricavare dalle fotografie. Bisogna fare attenzione a lasciare spazio sufficiente per poter aprire liberamente lo sportellino laterale sinistro, nonché quello del carburatore, per cui prima di saldare definitivamente i vari pezzi del poggiapiedi sarà bene accertarsi della loro perfetta disposizione.
La parte inferiore destra, in corrispondenza del lato del motore, può venir chiusa al cannello, oppure ricoperta con una guarnizione di gomma onde evitare di urtarvi contro con la gamba. Il resto del tubo una volta cromato, sarà opportuno venga protetto con un avvolgimento di nastro da manubri dove si appoggiano i piedi.
Per il montaggio è sufficiente allentare i due bulloni di sospensione, inserire le staffe e serrare bene. Attenzione alle rondelle. Al portapacchi si fisserà mediante due bulloni adatti alla filettatura già presente.
La praticità di questa soluzione apparirà specialmente qualora il passeggero posteriore sieda di traverso, come fanno le donne. Infatti il laterale del poggiapiedi, oltre ad assicurare una posizione stabile, permette di trasferire parte del peso trasportato sul lato sinistro, contribuendo ad equilibrare la Vespa, che come è noto è più pesante dal lato destro, causa la presenza del gruppo motore laterale. Per l’esecuzione del tutto, è sufficiente un pomeriggio, e il costo resta mantenuto in limiti ragionevolissimi.”

Semplice, vero?
Salutotutti!!



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