
Il nome del veicolo fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio che davanti al prototipo MP 6, vedendo la parte centrale molto ampia per accogliere il guidatore e la “vita” stretta del mezzo, esclamò: “Somiglia a una vespa!”.
E VESPA FU.
Nel marzo 1946, da quel ronzio un po’ ridicolo di un motorino che non arrivava al decilitro di cilindrata, nasce la motorizzazione italiana.
Fu in quei giorni, il 29 marzo 1946, che sul Corriere d’informazione, ancora a un solo foglio, uscì un minuscolo annuncio pubblicitario, tre centimetri per una colonna: “La S.p.A. Piaggio & C. presenta la Motoleggera utilitaria Vespa – Cilindrata 98 cmc. – Motore a 2 tempi – Cambio 3 marce – Velocità massima 60 Km. – Consumo 1 litro 50 km. – Mass. Pendenza 20% - Inizio consegna in aprile”.
La Vespa primo tipo era sprovvista di cavalletto, si appoggiava lateralmente sulla pedana che per questo aveva due zoccoletti in lega leggera.
Nel primo anno di produzione (1946) la Vespa viene prodotta in 1200 esemplari dalla Piaggio di Pontedera.
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