
Dai primi anni del secondo dopoguerra, una miriade di piccoli costruttori e di artigiani, poveri di capitali ma ricchi di idee, si era sforzata di fornire, in maniera originale, una risposta ancor più immediata alla crescente richiesta di motorizzazione “popolare”, dando spesso prova di audacia, di creatività, di forte capacità di innovazione non disgiunta talora da un pizzico di temerarietà.
Nacquero così, in pochissimi anni, centinaia e centinaia di fantasiose “macchinette” (quasi tutte con motore a due tempi), alcune destinate al successo, molte costruite soltanto in pochissimi esemplari, qualcuna rimasta un mero progetto.
Tutte presentavano comunque soluzioni fortemente anticonvenzionali.
Il nostro paese, che in quegli stessi anni Cinquanta ha avuto il merito di reinventare lo scooter moderno (basta ricordare il successo planetario della Vespa Piaggio e della Lambretta Innocenti) è stato assai attivo anche nel campo delle microvetture, progettando e realizzando in particolare la più conosciuta ed imitata, l’icona fra le “macchinette”: l’Isetta.
Il nostro paese, che in quegli stessi anni Cinquanta ha avuto il merito di reinventare lo scooter moderno (basta ricordare il successo planetario della Vespa Piaggio e della Lambretta Innocenti) è stato assai attivo anche nel campo delle microvetture, progettando e realizzando in particolare la più conosciuta ed imitata, l’icona fra le “macchinette”: l’Isetta.
Eppure, nonostante le innegabili qualità, l’Isetta poco apprezzata in Italia (rimase in produzione per soli tre anni, dal 1953 al 1956) ebbe assai miglior fortuna all’estero, soprattutto quando fu costruita su licenza della BMW, tanto che riuscì a trovare acquirenti perfino in un paese caratterizzato da gigantismo automobilistico come gli Stati Uniti.
La mostra, che mi è piaciuta tantissimo, è arricchita da documenti d’archivio, progetti, pubblicità e tanto altro che potete trovare, in parte, sul sito dedicato: http://www.macchinette.org/Tra le macchinette, fanno bella mostra di se anche una Acma Vespa 400 ed una Lambretta 125 LD, sidecar Longhi, 3 posti, del 1958.
Altre foto sono visbili qui.
Alla prossima!
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